A PROPOSITO DI CARMEN

 

Sabrina Pecchenino mezzosoprano

 

Claudia Ravetto violoncello

 

Anna Barbero Beerwald pianoforte

 

 

 

 

 

 

 

Preparatevi ad ascoltare la verità su Carmen: non la storia di una maliarda che seduce un sempliciotto, ma la cronaca di una brutale violenza di genere. 

Noi non vediamo l’omicidio di una delle donne più celebri del melodramma come il risultato della sua natura seduttrice, ma piuttosto come conseguenza dell’incapacità, da parte dell’uomo, di accettare che un altro essere umano - che ha creduto di sua proprietà - decida deliberatamente di allontanarsi.

L’opera di Bizet porta in scena un femminicidio denunciando la crudezza di questo atto senza alcuna retorica, con una musica che all’occorrenza sa dar voce alla gioia, alla seduzione e alla tragedia.

 

 

“Preludio”

“L'amour est un oiseau rebelle” Habanera  

“Tralala coupe moi”

“Près des remparts de Séville” Seguidille

“Les tringles des sistres tintaient” Chanson bohème

“Je vais danser en votre honeur - Lalala... “

“Ah, j’ètais vreaimente trop bête - Non, tu ne m’aimes pas! - Làbas làbas dans la montagne”

“Intermezzo”

“Carreau! Pique!” Arioso delle Carte

“C'est toi! C'est moi!”  Finale

 

Fa male sentire che qualche tigì chiama ancora delitto passionale mattanze  dove un maschio reso feroce dalla sua demenza, o reso demente dalla sua ferocia, uccide una donna che considera sua e non lo vuole più.

Perché gratificare di “passione” questo nazismo maschile che ogni anno produce, solo qui in Italia, un vero e proprio olocausto di femmine soppresse solo perché non vogliono più appartenere (come bestie, come cose) a un padrone, e per giunta un padrone violento?O mia o di nessuno, dice il boia di turno, ed è la perfetta sintesi di una cultura arcaica e mostruosa che – esattamente come il movente razziale – dovrebbe costituire un´aggravante, in un paese civile. Mentre l´aggettivo “passionale rimanda, purtroppo, a una sorta di attenuante, quasi di spiegazione: e fino a una generazione fa, qui in Italia, era di fatto un´attenuante giuridica. Levato dai codici quell´infame eufemismo che erano le ragioni di onore, rendiamo onesto, veridico anche il linguaggio giornalistico. Passione e amore non c´entrano, c´entrano il potere, il terrore di perderlo, l´odio della libertà.

Michele Serra, la Repubblica, 6 marzo 2012